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Una giornata spensierata
In una ridente località di mare, una nuova giornata inizia... il sole fa timidamente la sua comparsa, una dolce brezza increspa la superficie del mare, le fronde degli alberi si piegano delicatamente sospinte dal venticello mattutino, le onde s'infrangono sulle rocce spumeggiando, i gabbiani volteggiano festosi vicino la barca di un pescatore, il cielo è azzurro, limpido e chiaro, l'aria è così tersa che il tutto appare quasi irreale. A poche centinaia di metri da quel panorama, in una bianca villetta a due piani circondata da un ampio e rigoglioso giardino, vive una graziosa famigliola formata da padre, madre e figlia. Il padre (Marco) è un uomo sulla quarantina, abbastanza alto, corporatura media, ha occhi e capelli corti castani, ama vestire in modo sportivo ma elegante ed è una persona amichevole e accomodante, è laureato in Geologia e ha passato parecchi anni della sua vita come studioso e ricercatore, adesso è alle dipendenze di una importante società Italo-Belga che si chiama "Cosmo Engine". La madre (Lisa) è una donna sui trentacinque dai lunghi capelli neri e occhi azzurri, è snella, molto graziosa e simpatica, si è laureata in Giurisprudenza e fa l'avvocato gestendo un suo studiolo ubicato in una stanza della villetta. La figlia (Marzia) ha 12 anni, ha lunghi capelli neri e gli occhi azzurri, ha un aspetto esile, è molto vivace e simpatica. Marzia dorme ancora mentre un raggio di sole fa furtivamente il suo ingresso nella sua stanza per cui si volta dall'altro lato per sfuggire al sole che nel frattempo ha raggiunto il suo viso ma è inutile, ormai c'è troppa luce nella stanza per continuare a dormire... quindi si alza e barcollando si dirige verso la cucina dove la madre ha già preparato una ricca colazione. Marzia saluta la madre con un grande bacio e si siede allungando le mani verso la tazza di latte e caffè che ha davanti a sé... una cosa appare chiara nella sua mente... non sarebbe tornata a dormire per quella mattina. In cucina c'è solo Marzia e la madre perché il padre è fuori città per lavoro e non rientrerà che per domenica sera. Marzia consuma velocemente la sua colazione, si prepara e poi corre fuori, dove la vita l'attende, dove può finalmente dar sfogo alla sua vitalità. Marzia trascorre gioiosamente la mattina tra mille giochi e amenità in compagnia dei suoi amici più cari e prima che se ne renda conto si è fatta ora di pranzo. Marzia non vorrebbe lasciare quei luoghi incantati, quegli amici complici di mille avventure ma al contempo si rende conto che deve tornare a casa... quindi saluta i suoi amici e s'incammina. Mentre cammina si guarda attorno... gli uccellini cinguettano, uno scoiattolo è intento a raccogliere ghiande, il sole tenta di penetrare tra le fitte fronde degli alberi, leggere folate di vento sollevano le foglie cadute sul terreno... la giornata è troppo bella per tornare a casa in fretta. Marzia è felice, si sente parte di quel paradiso idilliaco ma... qualcosa stava cambiando. Arrivata a casa si lava le mani e rinfresca il viso. Poi si siede a tavola con la madre e tutte e due consumano con avidità quel delizioso pranzetto che Lisa ha preparato con tanta cura. Dopo pranzo Marzia va in salotto dove vi è un comodo divano dall'aspetto molto invitante a cui il corpo stanco di una ragazzina che ha giocato tutta la mattina non può resistere. Così si accuccia sul divano tentando di prendere sonno. La madre invece è sul patio all'ombra e legge "Via Col Vento", romanzo sempre affascinante anche se già visto alla TV. Verso le cinque del pomeriggio squilla il telefono... "è papà!" grida Marzia contenta. Lisa raggiunge la figlia assieme alla quale condivide quella telefonata tanto agognata sospirando ad ogni parola come se avessero trattenuto ogni pensiero che adesso usciva come sospinto da una molla. E' l'ansia dovuta alla distanza che li rende così impacciati... impacciati come scolari al loro primo giorno di scuola. Dopo la telefonata del padre, la madre torna sotto il patio mentre Marzia si dispone comoda sulla poltrona davanti la TV. Si fanno le otto di sera ed è ora di cena. La madre chiede alla figlia aiuto per apparecchiare la tavola e Marzia abbozza con il capo un gesto che sembra voler dire: "ricevuto". Madre e figlia cenano e poi dopo aver sparecchiato si mettono comode davanti la TV. Questa sera alla TV danno un bel film... un thriller con Bruce Willis intitolato "The Sixth Sense" che madre e figlia vedono con molta attenzione e suspense senza perdere nemmeno una scena di quel film che le tiene col fiato sospeso sino alla fine. Nel frattempo sono scoccate le undici di sera ed il film è finito. Lisa mette a letto la figlia elargendole un grande bacio prima che gli occhi di Marzia cedano al sonno che sempre più pesante s'impone sul corpo ormai stanco. Lisa socchiude la porta della stanza di Marzia e si dirige verso la sua camera per poi coricarsi anche lei sfinita da quella calda giornata estiva. La notte è fresca ed il cielo è irto di stelle, luminose e pulsanti più che mai come se fossero in competizione tra loro. Tutto appare tranquillo... fin troppo... nessuno poteva immaginare cosa sarebbe accaduto il giorno dopo... nessuno era pronto per il nuovo giorno. Marzia e Lisa si svegliano di colpo spaventate da un gigantesco boato mentre nella stanza lampi di luce si susseguono quasi ininterrottamente, fuori il vento fischia fortissimo, la casa trema con forza incredibile, i vetri si infrangono in mille pezzi, i battenti ormai divelti e sconquassati giacciono come foglie secche in fondo al giardino, in tutta la villetta si formano crepe ed il piano di sotto è completamente allagato. Attraverso uno squarcio su di un lato della villetta, madre e figlia guardano in preda al panico lo spettacolo terrificante e apocalittico che loro si mostra... onde enormi avevano ricoperto la costa risparmiando le parti collinari, i fulmini si scaricavano sulla terra con violenza inaudita provocando esplosioni e boati, la grandine aveva sfondato i tetti delle auto e di parecchie case mentre il vento aveva spazzato via tutto ciò che non era stato in grado di resistervi, fuori la temperatura è scesa sotto lo zero e ovunque si vedevano corpi di animali e persone ormai privi di vita. Ma questo era solo uno spaccato di quello che stava succedendo. Infatti in ogni parte del mondo cicloni e maremoti, vulcani e terremoti, tempeste e smottamenti stavano minando l'esistenza del genere umano. Lisa tenta ingenuamente di sapere qualcosa alla TV ma si rende subito conto che è un tentativo inutile... la TV è esplosa. Allora prova a chiamare Marco ma il telefono è carbonizzato così non le resta che provare con il cellulare e... per qualche minuto si sente la voce di Marco che tenta di urlare qualcosa dando consigli per sopravvivere a quello che si presenta come uno sconvolgimento della natura. La voce va e viene ad intermittenza ed infine la linea cade e con essa scende anche uno stato di panico delirante. Marzia corre nello stanzino e trova una radio a pile e l'accende nella speranza che qualcuno spieghi il fenomeno e informi sull'accaduto nel mondo. Si! Ecco! Si riceve a stento una stazione... si parla di una catastrofe naturale su scala mondiale dovuta alla scompensazione degli equilibri climatici, equilibri che il genere umano ha deliberatamente stravolto in virtù di un apparente benessere. Per il denaro l'uomo ha barattato la sua stessa sopravvivenza giocando con la natura e adesso l'umanità intera paga un prezzo che non ha limiti. Marzia e Lisa si stringono tremanti sotto una coperta in un angolo asciutto di una stanza e si consolano a vicenda tenendo vicino anche quella preziosa radio che era l'unico mezzo di contatto con il resto del mondo. Il cellulare, dopo oltre 20 ore di tempesta furiosa, squilla... Marzia sguscia fuori dalla coperta e corre a prenderlo... "è papà!" Lisa è contenta. Madre e figlia si portano il cellulare al sicuro la dove erano state tutte quelle ore. Parlano con Marco che è in contatto con gli osservatori climatici sparsi per il mondo e in parte le rassicura... sembra che questa catastrofe stia per stabilizzarsi ma ci vorrà del tempo. I tre parlano per alcuni minuti per lo più scambiandosi frasi dolci e drammaticamente colme di lacrime poi la linea ricade. Lisa si stringe Marzia a se e aggiusta la coperta in modo da poter restare al caldo tutte e due e poi tenta di riposare un po'. La notte è arrivata, madre e figlia sono stremate e atterrite e nei loro occhi c'è solo una speranza... quella di sopravvivere! Le ore passano lentamente come se il tempo, potendo, volesse infierire su quelle anime già di per se terrorizzate per ciò che si stava compiendo. Finalmente è mattino e Marzia si sveglia e vede il sole raggiante che illumina la stanza. Marzia strattona la madre che si sveglia confusa dalla quiete che aleggia attorno a loro. Con l'ansia ed il cuore in gola, madre e figlia si affacciano e guardano fuori... i gabbiani volteggiano sul mare limpido, gli alberi sono ricchi di foglie verdeggianti, il cielo è limpido come non mai, anche la casa è priva di danni come se la catastrofe non si fosse mai abbattuta su questo pianeta. Bussano alla porta... Marzia corre ad aprire... sono i suoi amici che non vedendola al solito posto, al boschetto, sono venuti a cercarla a casa. Marzia non capisce e guarda la madre che è incredula. L'idea che abbiano avuto un incubo così realistico le fa trasecolare. Poi un ragazzino dice una frase strana... "Vivremo sempre una nuova giornata". Marzia tenta di capirne il significato e chiede..."che vuoi dire?", il ragazzino risponde con uno strano senso di pace: "stanotte ho sognato il mio defunto nonno che mi ha detto questa frase". Marzia ha capito tutto. Il genere umano era stato graziato ma nello stesso momento in cui capisce sia lei che la madre provano uno strano senso di sollievo perché nella loro mente non v'è più alcun ricordo della catastrofe. Adesso tutto è stato azzerato affinché l'umanità avesse la possibilità di scegliersi un nuovo destino. Marzia da un grosso bacio alla madre e corre nel boschetto a giocare con i suoi amici perché c'è una giornata spensierata da godere.
Racconto realizzato il 03/08/2004 da Alessandro Marinuzzi
Copyright © 2004-2024, Alessandro Marinuzzi
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